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Liberi di muoversi

Numerose rilevazioni sottolineano come l’approccio dei giovani all’attuale modello sportivo manifesti una palese contraddizione: da un lato, l’aumento dei praticanti l’attività sportiva e, dall’altro, un fenomeno di abbandono socialmente allarmante. Il drop-out caratterizza in particolare la fascia d’età 13–18 anni con un tasso che sfiora il 20%. Nell’età adolescenziale, nel momento in cui i ragazzi sono in grado di far valere il proprio punto di vista nei confronti degli adulti, e della famiglia in particolare, matura spesso l’idea del distacco dalla pratica sportiva.

In questo quadro, l’Uisp propone un progetto innovativo finalizzato alla creazione di contesti socio-educativi, per aprire un confronto con i giovani utilizzando lo sport, non solo sotto il profilo dell’attività fisica ma soprattutto per la sua funzione sociale. Allo sport, ed in particolare allo sportpertutti, è ormai universalmente riconosciuto un valore educativo, culturale e sociale nello sviluppo psicofisico di ogni individuo; presenta caratteristiche comuni alla struttura familiare e scolastica perché stabilisce regole da condividere, responsabilità ed impegni da accettare; ma, contemporaneamente, contiene elementi che i giovani possono giudicare tipici della vita adulta, comportando libertà di scelta ed azione e garantendo spazi di indipendenza.

Le attività si rivolgono ai ragazzi delle scuole e delle società sportive Uisp: la metodologia della peer education permetterà ai giovani coinvolti di essere essi stessi soggetti e agenti di cambiamento, recuperando i valori quali rispetto, legalità, sportività, integrazione e multiculturalità, in un’ottica di limitazione delle tensioni presenti nella società civile e di riduzione della violenza. La proposta prevede anche l’offerta di un percorso extrascolastico di accompagnamento al “tempo non protetto” dei preadolescenti e adolescenti, affinché possano sperimentare liberamente e in modo costruttivo, per poter mettere in gioco le loro esperienze e recuperare un positivo rapporto con lo sport inteso come stile di vita ed esperienza complessiva.

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Il progetto Liberi di muoversi ha realizzato dieci laboratori territoriali di sportpertutti non finalizzati alla performance ma all’aggregazione e al divertimento, per prevenire il fenomeno del drop-out giovanile e sarà rivolto a ragazzi tra i 13 ed i 21 anni. Gli interventi si svolgono nelle stagioni sportive 2015/16 e 2016/17. In collaborazione le scuole, i comitati Uisp e le società sportive affiliate, sono stati attivati laboratori territoriali con percorsi strutturati, sportivi e formativi, mirati alla valorizzazione del tempo “non protetto” dei giovani. I partecipanti sono stati coinvolti attraverso educatori di strada e/o figure riconosciute come significative dai ragazzi in quel territorio, nonché mediante l’attivazione di tutti gli attori interessati: scuola, società sportive, associazionismo, enti locali, servizi sociali.

I gruppi sono poi stati resi protagonisti di altre azioni volte a coinvolgerli e renderli parte attiva: promozione e sostegno di iniziative sportive auto-organizzate dai ragazzi; workshop e momenti formativi; co organizzazione di manifestazioni sportive e happening; allestimento di centri e/o spazi di aggregazione spontanea.
Dieci regioni hanno sperimentato il modello e 18 ne diffondono l’esperienza progettuale, le azioni ed i risultati, concorrendo così a definire una buona pratica nazionale per il contrasto al drop out sportivo.

 

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